Il PLISS 2010-2012 della Municipalità 5 Arenella Vomero

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Una lotta che ci riguarda da vicino

Una lotta che ci riguarda da vicino
occupato il Maschio Angioino dagli operatori socioassistenziali

giovedì 17 dicembre 2009

Per un'Associazione Antiracket

Il Consiglio della Municipalità 5 Arenella-Vomero, nella seduta del 14 dicembre 09 alla presenza delle istituzioni cittadine e delle associazioni antiracket ha approvata unanimemente il seguente documento.

Volendo analizzare il rapporto tra poteri illegali e territorio, volendo in altre parole tentare una lettura geografica dell’attività criminale a Napoli, i quartieri del Vomero e dell’Arenella offrono certamente un quadro diverso dalle periferie urbane, dove l’esclusione sociale ha portato ad una sorta di “istituzionalizzazione” della delinquenza.
Diversità che però è altra cosa dal mito di quartieri immuni perché “bene” o viceversa “bene” perché immuni. Questo pericoloso luogo comune è contraddetto, tra l’altro, dalle difficoltà che nel nostro territorio ha incontrato finora il progetto di costruire una rete di solidarietà con la nascita di un’associazione antiracket e di uno sportello d'aiuto per la prevenzione dell'usura, presenti altresì in altri quartieri.
Se è rischioso negare il fenomeno, altrettanto fuorviante è non comprendere le specificità con cui esso si presenta nella nostra municipalità.
Particolarmente sottovalutato appare il fenomeno della pressione camorristica nei confronti delle imprese edili operanti su committenza privata e pubblica, che si esprime in forme nuove e più subdole attraverso l'obbligo di forniture e servizi. Forte perciò la preoccupazione soprattutto in relazione all'imminente avvio di cantieri di rilevante impegno economico.
Altrettanto pericolosamente sottovalutata è la presenza criminale attratta dal più grande centro commerciale europeo, caratterizzato dalla progressiva scomparsa di una sana imprenditoria storica e da un frequente mutare di ragione sociale di nuove imprese i cui costi elevati non sempre all’apparenza sono giustificati da presumibili ricavi. In tal senso la nascita del Centro Commerciale Naturale necessita vigilanza ed attenzione.
I paradossali esiti perversi delle stesse politiche di pedonalizzazione di alcune aree ristrette, con l’incremento esponenziale del valore degli immobili commerciali in strade divenute le vie dello shopping più frequentate della città, impongono una riflessione sull’urgenza di politiche di viabilità molto più coraggiose.
La decisione del Comune di Napoli, che ormai da tempo ha assunto un impegno diretto contro la diffusione dei fenomeni estorsivi ed usurai, e l’impegno delle Forze dell'ordine e della Magistratura, pur certamente positivi ed apprezzabili, appaiono ancora impari rispetto al quadro generale appena delineato.
Di certo le scelte del Governo non contribuiscono a rendere più incisiva la lotta contro la Camorra.
Non va in questa direzione la mancata risposta alla richiesta dell’Associazione Libera di alimentare l’Agenzia Nazionale per il rilancio delle attività sui beni confiscati e viceversa la scelta a favore di una legge per cui i beni sottratti al crimine vengano, in una partita di giro, ripresi dalla Camorra.
Preoccupante inoltre è la solitudine istituzionale in cui sembrano operare le forze di polizia cui vengono negate risorse e strumenti nel controllo delle attività bancarie e finanziarie e alle loro eventuali connessioni con le attività criminali.
Siamo tuttavia convinti che la sconfitta di pratiche camorristiche non possa prescindere da una mobilitazione delle coscienze, da una cittadinanza attiva e consapevole, dallo slancio ideale di coloro che vogliono combattere e non si arrendono alla sventura di farlo da soli nell’indifferenza dei più che, come dice Rita Borsellino, è peggio della complicità.
Occorre quindi che nascano reti solidaristiche di cittadini, che si diffonda il consumo critico il “non ti pago” dell’esperienza palermitana per cui l’onesto non paga il disonesto ma pretende di sapere chi lo contrasta insieme a lui, pretende che le istituzioni intervengano, accompagnino la ricostituzione di un tessuto comune nella relazione di fiducia imprese-cittadinanza-forze istituzionali. Occorre, in altre parole, riconfigurare il sistema-legalità rimettendo insieme le forze sane per creare un modello serio e coerente fondato sull'antimafia sociale.
La Municipalità 5, quale ente locale di prossimità e di partecipazione democratica, vicina ai cittadini, deve a sua volta assumere l’impegno di:

. svolgere un ruolo positivo per l’attivazione di uno sportello antiracket sul territorio e l’attivazione di punti di raccolta di denunce;
. di costituirsi parte civile in tutti i procedimenti giudiziari che vedono imputati per estorsione ed usura;
. di pubblicizzare un logo contro il fenomeno dell'estorsione e dell'usura per ogni iniziativa promossa o, in qualche modo, patrocinata dalla Municipalità;
. di svolgere una funzione positiva nella imminente costituzione del CCN, il cui statuto potrebbe affidare ai previsti Centri di Assistenza Tecnica un ruolo utile per prevenire fenomeni distorsivi;
. di vigilare affinché in tutti i cantieri edili sul territorio sia rispettato l'obbligo di rendere pubblici e visibili i dati relativi alla titolarità dell'impresa, agli importi impegnati e alle singole responsabilità;
. di svolgere una funzione propulsiva affinchè le Forze dell’Ordine e particolarmente la Guardia di Finanza, così presenti sul nostro territorio, possano essere particolarmente impegnate sul fronte dell'antiracket e dell'antiusura
. di avviare i lavori della commissione speciale, sulla tematica della lotta al racket ed all’usura, infine, di affiancare l’apertura di una sportello antiracket ed antiusura sul territorio collinare in vista della massiccia cantierizzazione e della prossima istituzione del CCN.

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