NOTA METODOLOGICA
Durante la riunione tematica del Tavolo del Terzo Settore del 17 aprile, è emersa la necessità di istituire un nuovo gruppo di lavoro per approfondire la problematica dello Stadio Collana e, più in generale, degli spazi in cui svolgere attività sportive.
Una problematica "trasversale" ai diversi gruppi di lavoro che è solo accennata nei documenti predisposti dai "tavoli" tematici.
Pertanto, ho estrapolato il contributo al secondo documento tematico, pervenuto dal Presidente di ACSSA, trasformandolo nel documento "base" per il nuovo "post".
Utilizzando la funzione "commenti" possono essere aggiunti i contributi delle altre Associazioni relativi a questa tematica.
Giovanni Paonessa
Problematica Stadio Arturo Collana -
contributo del Presidente di ACSSA, ing. Pasquale Caputo
Lo stadio "Arturo Collana" è l’impianto sportivo polivalente della Municipalità V di Napoli. Fu costruito come stadio di calcio alla fine degli anni venti, e inizialmente prese il nome di "Stadio XXVIII ottobre". Ospitò saltuariamente le partite interne del Napoli calcio, divenendone in seguito il campo ufficiale. Durante la stagione 1933-1934 a causa dei lavori di ristrutturazione dell'Ascarelli, scelto per ospitare la coppa del mondo italiana nel 1934. Nel corso della seconda guerra mondiale il Napoli vi tornò a giocare solo nel 1942 e per breve tempo: dopo l'8 settembre 1943 venne requisito dalla Wehrmacht ed utilizzato dalle SS come campo di concentramento nel quale rinchiudere i napoletani da inviare in Germania, provocando la reazione dei cittadini, sfociata poi nelle quattro giornate di Napoli. Nell'immediato dopoguerra l'impianto, ribattezzato (ma per breve tempo) "Stadio della Liberazione", tornò ad ospitare la squadra azzurra, essendo l'unico in città a garantire un minimo di agibilità. Nel 1946, durante la partita Napoli-Bari, alla rete di Lushta, la prima del giocatore albanese coi partenopei, l'esultanza fu tanta e scomposta da provocare il cedimento di un settore della tribuna, col conseguente crollo ed un bilancio di 114 feriti. L'utilizzo dello stadio avrebbe dovuto essere una soluzione provvisoria, anche per l'inadeguatezza della capienza, ma tale situazione di precarietà si protrasse invece per 15 anni, fino all'inaugurazione del nuovo stadio di San Paolo a Fuorigrotta (1959). Completamente ristrutturato negli anni Settanta, è diventato un centro sportivo polifunzionale dove i cittadini non solo Vomeresi e Napoletani per anni hanno potuto svolgere gare di atletica, partite di calcio, di basket, di pallavolo e di rugby (ha ospitato anche incontri della Nazionale italiana), e contiene anche palestre, una pista di pattinaggio, un club di tennis ed una piscina. La palestra più grande, dotata di spalti, è stata il campo di casa della squadra di basket femminile di serie A1 di Napoli, fino alla recente chiusura per inagibilità e rischi di crollo. Il parquet del Collana è quello "storico" del Palazzetto dello Sport Mario Argento, teatro dei successi del basket napoletano dei primi anni 70, trasferito dopo lo smantellamento del palazzetto di Fuorigrotta. Ci si chiede se è mai possibile far crollare una struttura di rilevanza storico-architettonica così importante come lo stadio Collana. Dal 2007 è allarme sociale-culturale-storico non c’è atleta, cittadino, società sportiva ed associazione che non chieda un intervento urgente di manutenzione straordinaria ma anche il Comune si interroga sui tempi di intervento ed evitare un ennesimo disastro. L' impianto del Vomero è di proprietà della Regione, Palazzo San Giacomo lo ha in comodato d' uso per 12 anni: la palestra del basket, dove fino al 2005 giocava la Phard, è chiusa da due anni e mezzo ed è pericolante. Il tanto auspicato rilancio della struttura è alle porte tutti si augurano che nel frattempo non diventi un nuovo monumento al degrado e all' abbandono. I fondi necessari per recuperare la monumentale struttura sportiva stanziati dalla Regione Campania sono 6 milioni di euro distribuiti in quattro per la palestra il restante spalmato tra tribune del campo di calcio allo stato inagibili, l' impermeabilizzazione e gli adeguamenti all' ultimo decreto sulla sicurezza negli impianti sportivi, servizi igienici adeguati al numero di fruitori, eliminazione delle barriere architettoniche, e tanti altri dissesti, infiltrazioni delle acque meteoriche anche nella palestra delle arti marziali ma è anche da ricostruire la pista d’atletica.
COLPO DI SCENA Stadio Collana: 6 mln per la ristrutturazione
Via libera al finanziamento per la ristrutturazione dello stadio Collana al Vomero, per un valore di 6 milioni di euro, e ai fondi per migliorare le condizioni di sicurezza del San Paolo. Sono tra le misure adottate ieri dalla Giunta regionale nel quadro di interventi complessivi per il settore. In particolare, la Regione ha varato un disegno di legge per la promozione della pratica sportiva e stanziato 82 milioni di euro per l'ammodernamento e la costruzione di nuovi impianti.
A illustrare il contenuto delle misure adottate è stato lo stesso governatore Antonio Bassolino: "Con questo importante disegno di legge – ha spiegato introduciamo profonde innovazioni volte a garantire la massima diffusione della pratica sportiva, valorizzando la sua funzione di prevenzione e di contrasto all'emarginazione, alla devianza giovanile, di strumento di integrazione e di reinserimento sociale. Grande attenzione è dedicata ai soggetti svantaggiati e ai soggetti diversamente abili. Anzi, per la prima volta una Regione disciplina le attività sportive dei portatori di handicap in un testo di legge che guarda a tutti i soggetti, siano essi portatori di handicap che normo dotati'". Per quanto riguarda il finanziamento per lo stadio Collana, afferma Bassolino,si tratta di '"un intervento atteso e importante, con il quale vogliamo garantire la piena agibilità della struttura alle associazioni sportive e consentire la partecipazione della squadra femminile ai campionati nazionali di basket". Riguardo al San Paolo, il governatore ha ricordato che i 100 mila euro stanziati fanno seguito a una specifica richiesta avanzata in questo senso dall'assessore allo Sporto di Palazzo San Giacomo, Alfredo Ponticelli, e alle sollecitazioni dell'Osservatorio del Viminale sulle manifestazioni sportive". I bandi per la realizzazione delle opere previste, garantisce Bassolino, partiranno tra breve. Prevedono un intenso ricorso al project financing per la realizzazione e gestione di nuove strutture sportive e polifunzionali per i giovani. Quindi capitali privati freschi che si aggiungeranno alle nostre cospicue risorse". Ed ancora, 12 milioni e mezzo di euro andranno ad una serie di progetti esecutivi tra i quali: ''la realizzazione del complesso sportivo polifunzionale nel Comune di Mondragone con un investimento di oltre 3 milioni di euro; la moderna struttura per lo sport e il benessere fisico presso il bene confiscato alla camorra a Contursi Terme, con un investimento di oltre 4 milioni e 300 mila euro".del 19-03-2009 num. 053
Riporto vari articoli di quotidiani nell’intenzione di rendere tutti coscienti che la democrazia regna sovrana al pari della disinformazione.
Quanto contenuto in questa nota spero serva come spunto per argomentare sullo stato generale delle strutture disponibili nella V Municipalità e quali di queste, in tempi brevi, possano ospitare tutti coloro che hanno intenzione di svolgere attività all’aria aperta siano essi bambini, adolescenti, adulti, anziani o diversamente abili. Attualmente il Collana è sovraffollato e per potersi allenare (diritto sacrosanto degli atleti agonisti) molti atleti svolgono le proprie attività aderendo a programmazioni orarie di allenamento che spesso contrastano con i bioritmi soggettivi e priorità agonistiche. In questo scenario i servizi igienici sono inadeguati e in condizioni sanitarie sconcertanti per non parlare delle docce. Con questi presupposti, a mio avviso, non è consigliabile aprire la fruizione ad altre utenze ancor più se necessarie di particolari attenzioni; mentre reputo essenziale il monitoraggio delle strutture territoriali disponibili.
Come Tavolo del Terzo Settore della V Municipalità chiedo se è ipotizzabile un’autorizzazione per potersi recare presso le scuole, parrocchie e parchi al fine di monitorare lo stato dei luoghi e la idoneità all’uso. Inoltre lo sport da sempre ha avvicinato i popoli e le culture favorendo l’integrazione e l’interazione sociale cosa che in questa epoca, caratterizzata dalla dipendenza informatica, non si verifica più tranne quando cedono il posto a fenomeni di tifoseria selvaggia (altro aspetto di aggregazione sociale di gruppo) e ai rapporti impersonali del web.
Macerie e incuria, l' agonia del Collana. - Repubblica — 19 luglio 2008 pagina 6 sezione: NAPOLI
Ha una sagoma sinistra e un respiro agonizzante lo stadio Collana. La palestra del basket sventrata, abbandonata, in attesa da due anni e mezzo di essere demolita e ricostruita. Le vecchie tribune del calcio sbarrate, deserte, appassite. Gli spogliatoi dell' atletica inagibili, la pista di pattinaggio come un campo minato, la palestra delle arti marziali marcita. Buona parte dell' impianto cade a pezzi. I numeri, in una città che ha perenne sete di spazi per lo sport, parlano da soli. Quaranta associazioni, cinquemila atleti di tutte le età, quindici discipline praticate: una città degli sportivi nel cuore del Vomero. Una città che si spopola rapidamente: nel 2005, quando qui si giocava ancora a basket, pallavolo e calcetto, gli atleti erano millecinquecento in più. Un declino rapido, inarrestabile. Ma ci sono anche altre cifre che parlano, e fanno venire i brividi. Nel 2008 Palazzo San Giacomo destina alla manutenzione delle strutture sportive 150mila euro. Spiccioli. Da dividere per dieci impianti. Uno fa la parte del leone, è il San Paolo. E il Collana? Lo stadio, casa del Napoli dalla metà degli anni Trenta alla vigilia degli anni Sessanta, è di proprietà della Regione. Il Comune lo gestisce in comodato d' uso: contratto valido per dodici anni. La manutenzione ordinaria spetta al Comune, quella straordinaria a Palazzo Santa Lucia. Morale: lo stadio versa in condizioni pietose. Non tutto, a onor del vero. La piscina è stata riaperta lo scorso maggio dopo un intervento all' impianto di riscaldamento da oltre 300 mila euro. La palestra della scherma, affidata all' olimpionico Sandro Cuomo, ha rilievo internazionale, quella della pesistica non ha problemi. Tutto il resto è fatiscente. Aleggia lo spettro del Mario Argento, il palazzetto di Fuorigrotta chiuso dal 1998, un monumento al degrado e all' incuria. Si era salvato solo lo storico parquet, lo avevano rimontato proprio al Collana. Ci giocavano le ragazze della Phard, tricolori nel 2007. Ora marcisce e si spezza sotto il peso di pietre, tubi, condizionatori, detriti. Dal 2006 a oggi il Comune ha speso poco più di 800 mila euro, caldaie della piscina incluse. La centrale elettrica e quella termica sono state portate sotto le gradinate, una condotta fognaria è stata riparata. Una goccia nel mare. Per demolire la palestra e ricostruirla servono quattro milioni di euro. Per impermeabilizzare le tribune (oggi la capienza dello stadio sarebbe di 6900 posti) e adeguarle al decreto sulla sicurezza ci vuole un altro milione e mezzo. E poi ci sono le palestre con le infiltrazioni d' acqua e le crepe. Bruno Maraniello, responsabile per le attività sportive dello stadio, ammette: «Non si può andare avanti così, il Collana deve diventare una priorità. E poi va cambiato il regolamento, ormai datato: le associazioni devono cominciare ad accollarsi le spese per la minuta manutenzione». Giovedì i presidenti delle commissioni Trasparenza ed Edilizia sportiva del Comune, in visita tra le rovine dello stadio, hanno lanciato un appello alla Regione perché si faccia carico delle spese. E, a metà giugno, dopo la petizione per salvare l' impianto firmata da cento atleti e consegnata al presidente della Repubblica, due dirigenti della Regione, Pietro Angelino e Eduardo Capobianco, hanno compiuto un sopralluogo. Preludio a un intervento a breve? Lo dirà il tavolo chiesto dall' assessore Alfredo Ponticelli. Tempo da perdere non ce n' è, altrimenti per il Collana sarà troppo tardi. - LUIGI CARBONE
Quando la diversità non è più un handicap. Torna per il quinto anno consecutivo “Insieme nello sport” l’olimpiade campana per disabili organizzata dal comune, dalla Provincia di Napoli e dal Coni. Le gare che saranno in programma per sabato 29 settembre segneranno, anche la riapertura dello stadio Collana del Vomero, chiuso da alcuni mesi a causa di infiltrazioni. Saranno oltre 2mila gli atleti che si sfideranno in varie discipline dell’atletica leggera, dalla corsa al salto in lungo al salto in alto. A presentare il programma di gare questa mattina in sala Giunta, L’assessore allo sport del Comune di Napoli Alfredo Ponticelli, Maria falbo assessore provinciale allo sport, il presidente del Coni Amedeo Salerno a l’assessore alle politiche sociali del comune Giulio Riccio.
NAPOLI - Al via a Napoli la sesta edizione di “Insieme nello sport”, la rassegna di eventi sportivi che vede protagonisti anche quest’anno i ragazzi disabili. 2100 atleti, 21 sport differenti, 210 volontari, 29 comuni, 84 centri di riabilitazione: questi i numeri della manifestazione organizzata dal Coni provinciale di Napoli. Alla gara, che si svolgerà sabato prossimo allo stadio Collana sotto l’alto patronato del presidente della Repubblica, parteciperanno più di 2000 ragazzi - 1000 in più rispetto alle precedenti edizioni - di cui 1200 impegnati a livello agonistico. “Facciamo un appello alle società sportive affinché si adoperino ad abbattere le barriere culturali che bloccano questi ragazzi - ha dichiarato stamattina nel corso della conferenza stampa a Palazzo San Giacomo l’assessore comunale allo Sport Alfredo Ponticelli -, si tratta di una sfida che continua e che deve ancora crescere, anno dopo anno”. La mini-olimpiade è il frutto di uno stretto legame tra sport e solidarietà. “La giornata di sabato - ha spiegato a questo proposito l’assessore alle Politiche sociali del comune di Napoli Giulio Riccio - testimonierà i veri valori dello sport e dell’impegno sociale. Invito tutti a lasciare l’auto a casa, ad assistere alla gara e a sostenere queste persone”. “Ci aspettiamo - ha aggiunto Riccio sulla scorta di Ponticelli - che anche il governo faccia la sua parte per l’abbattimento non solo delle barriere architettoniche, ma soprattutto di quelle culturali”. “Questi ragazzi - ha sottolineato il presidente del comitato Coni Napoli Amedeo Salerno -spesso si trovano confinati in un ghetto che si apre con la famiglia e si chiude con il centro di riabilitazione. Molto dipende dai mass media: sono decine di migliaia a Napoli le famiglie in questa situazione, bisogna convincerle che i loro figli disabili possono farcela a svolgere un’attività quasi normale, in tutti i settori della vita”. “La nostra - ha proseguito - è una sfida continua: non vedenti che giocano a calcio, persone costrette in carrozzina che giocano a basket, ecc. “.”A volte - ha continuato il responsabile sportivo - si sottovaluta il potere dello sport: ci lamentiamo della devianza giovanile e dei ragazzi di Napoli, ma se questi stessi ragazzini potessero avere come luoghi d’incontro palestre sportive forse qualcosa potrebbe cambiare. E’ importante che anche le autorità se ne convincano, ad esempio, attrezzando impianti sportivi nei quartieri più degradati della città per sottrarre i giovani ai pericoli della strada e dell’età”. La dimostrazione che si può cambiare viene proprio dal mondo sportivo e dai campioni olimpici che ce l’hanno fatta. Alcuni di loro, come i medagliati campani a Pechino Mauro Sarmiento, Vincenzo Picardi e Diego Occhiuzzi, sabato prossimo lo testimonieranno con la loro presenza allo stadio Collana. (Maria Nocerino)

gg
RispondiEliminaPubblicate anche il link sottostante della rpubblica che appresenta la denuncia degli atleti e delle società del collana grazie per la collaborazione
RispondiEliminadott. Giovanni Romano
rapppresentate degli atleti e delle società dello stadio Collana
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/06/05/agonia-dello-stadio-collana-appello-degli.html